BANDHIDU
...Qualche curiosità...
Non so cosa mi abbia spinto a scrivere questa canzone: quello del banditismo è sempre stato un “mondo” lontano dal mio, non ne ho mai saputo un granchè, non mi ha mai coinvolto particolarmente.
O meglio: non mi AVEVA mai coinvolto particolarmente, prima di allora: molto distante, sia geograficamente che ideologicamente dal mio quotidiano essere.Un giorno di Ottobre del 1999, come se fossi “in tranche”, guidato da una mano “occulta e magica”, nasce di getto la prima metà del testo e la musica di “Bandhidu”.Una vera folgorazione.
Arrivato a metà testo, rimango però come “intrappolato” per un paio di giorni: e adesso, cosa scrivo??!?!?! Come faccio evolvere la storia di questo bandito latitante di altri tempi che si guarda dentro e sogna una vita “normale”, una casa, una moglie, un figlio?
Mi sembrava che la storia fosse finita lì, impossibile aggiungere altro...
Poi...un’illuminazione: il punto di vista della madre del bandito! Le parole “scivolavano” da sole sul foglio di carta stropicciato, e nel giro di pochi minuti “Bandhidu” era bell’e che completa!
Rileggendola, riascoltando le prime registrazioni mille volte, mi venne la “sete” di sapere, di scoprire di più di quell’universo a me pressochè ignoto, così iniziai a leggere alcuni libri sul tema.
Incredibilmente, man mano che le letture procedevano spedite, notavo quante cose di cui ho scritto nel mio testo coincidevano con la realtà!Sembrava, praticamente, che prima avessi letto i libri, poi scritto il testo, invece era l’esatto contrario!
Una vera e propria inspiegabile “magia”.
Incisi un demo di “Bandhidu” con una mia collega di allora, Marilena Salaris, trapiantata a Torino con provenienza basso Sulcis.A parte la chitarra elettrica del virtuoso amico Luciano Panaja, tutto il resto lo feci da solo: Base, voce, mixaggio, grafica della copertina, stampa e diffusione. Avvalendomi però dei preziosi consigli “ortografico-linguistici” del mio amico Prof. Mario Puddu, il più autorevole “sardologo” vivente, e dei consigli altrettanto preziosi dell’amico Gigi Sanna degli Istentales.
Ne diffusi circa 150 copie, tra amici, conoscenti, parenti ed “addetti ai lavori”.
Una copia arrivò pure ad una radio di Buenos Aires, Argentina, che la trasmise all’interno di un programma di musica italiana.
Al terzo “Festival della canzone sarda” di Sestu, nel Giugno 2000, la cantai insieme a mia sorella Laura, e fu un successo: la canzone fu ammessa alla serata finale, tra le prime 10! La serata venne trasmessa in diretta via satellite da Videolina.
“Bandhidu” è la canzone che mi ha dato più soddisfazione finora, almeno per ciò che riguarda il riscontro di pubblico.
Con mia sorella Laura la cantammo poi molte altre volte, in varie manifestazioni sparse per il Piemonte, sempre riscontrando una certa attenzione da parte anche di pubblico “non-sardo”.