"L'AMICIZIA VA OLTRE.TUTTO. "
Di Gianluca Cotza

Non è nè una poesia, nè il testo di una canzone: è un tema, un "articolo di giornale" scritto durante gli esami preliminari di Stato per l'ammissione alla maturità.
Si può parlare dei Tazenda e della loro nuova canzone, con tanto di citazioni in "limba", in una prova d'esame, per di più in Piemonte, e prendere 8, il max dei voti? Si può...
Buona lettura.Gianluca

TEMA (articolo di giornale) : “Nel corso dei secoli, artisti e letterati hanno trattato spesso il tema dell'amicizia.Esprimi etc... ”

Titolo: "L'AMICIZIA VA OLTRE.TUTTO."

"Amicizia: affetto vivo e reciproco tra due o più persone”: questa è l’asettica e sintetica definizione che ci fornisce un qualunque vocabolario della lingua italiana.

Ma non sono certo sufficienti queste poche sterili parole, per comprendere a fondo qualcosa di talmente profondo ed ineffabile come l’amicizia.

Soltanto l’esperienza diretta può insegnarci ad apprezzarne il reale valore, a coglierne tutte le infinite sfumature.

E’ da sempre motivo d’ispirazione di artisti e letterati: da Cicerone, che le dedica “De amicitia”, a Dante con le sue “Rime”, poi via via attraverso i secoli con Manzoni, Verga, Pavese, fino ai giorni nostri, quando il tema dell’amicizia ci viene spesso proposto da quelli che sono i “poeti del nostro tempo”, ovvero i cantautori. Volendo citarne qualcuno dell’ultimo trentennio, non si possono trascurare Renato Zero, che nel 1979 ci deliziò con la sua splendida e toccante “Amico” (“….amico è tutto, è l’eternità: è quello che non passa, mentre tutto va…”).

Un paio d’anni più tardi sarà Riccardo Cocciante a cantare l’amicizia, con “Un nuovo amico” (“…forse guadagno qualche cosa di più…un nuovo amico, tu!”). Nel 1984 vede la luce un celeberrimo brano di Antonello Venditti, “Ci vorrebbe un amico”, (“…ci vorrebbe un amico per dimenticare tutto il male…”), che tratta però il tema in modo più patetico, e che avrà enorme successo popolare. Molte altre canzoni ancora tratteranno il tema dell’amicizia negli anni seguire.

L’amicizia, quella vera, non conosce ostacoli di nessun tipo. Quasi sempre è anche più solida ed invulnerabile anche del più straripante degli amori, inteso nel senso classico di “rapporto di coppia”.

L’amicizia va oltre tutto, anche oltre la morte: pure in questo caso, innumerevoli sono stati gli artisti che hanno dedicato una loro opera ad un amico scomparso, spesso in modo improvviso o prematuro.Sempre restando in ambito musicale, “Canzone per un’amica” di Francesco Guccini ne è un toccante esempio, specialmente nella strofa conclusiva, che recita :”…voglio però ricordarti com’eri/pensare che ancora vivi/voglio pensare che ancora mi ascolti/e che, come allora, sorridi”.

Difficoltà ad accettarne la morte, volontà utopistica di veder rivivere l’amico scomparso: concetto onnipresente nelle canzoni e nelle poesie di questo genere. L’ultimo, in ordine cronologico, di questi casi, è quello di una canzone che viene lanciata proprio oggi, 21 Maggio, in tutte le più importanti radio nazionali ed europee. S’intitola “Domo mia” (dal sardo “Casa mia”), l’autore è Gino Marielli, dei Tazenda, band “etno-rock” che da sempre si serve prevalentemente della lingua sarda nella stesura dei propri testi.La particolarità di questo brano è che la dedica in esso contenuta è molto implicita, velata, quasi come fosse avvolta da una sorta di “timoroso pudore”, molto profonda ma criptica, come spesso sono i testi del Marielli. Il “destinatario” della dedica non viene mai citato direttamente nel testo, quasi fosse una presenza spirituale, astratta…E’ l’amico fraterno dell’autore, ex cantante dello stesso gruppo, scomparso prematuramente qualche mese fa.

Si percepisce, nel contenuto del testo, tutto il dolore e l’incredulità per la scomparsa dell’amico di una vita, e l’utopia di potergli restituire in qualche modo la vita terrena (“…ti cherzo donare su sambene/ ses sa vida mea…”-traduz:”…ti voglio donare il sangue, sei la mia vita…”), implorandolo di dargli un aiuto per trovare il modo, l’idea giusta (“…ponemila un’idea/ in sa mano, in su coro…”-traduz: “…mettimi un’idea nella mano, nel cuore…”), in una casa, in un contesto in cui tutto gli “parla” di lui (“arcanos libros in domo mea/ paren paraulas tuas”- traduz.:”misteriosi libri, in casa mia/sembrano parole tue”).

Concludendo, penso che sarebbe il caso, forse, di fare una piccola variante a quella fredda definizione del vocabolario: “ Amicizia: sentimento che implica la necessità profonda di condividere intimamente una gioia, un dolore, un’emozione con una persona a cui si è legati da reciproca stima ed affetto, senza alcun vincolo parentale o contrattuale”.

Perché l’amicizia va oltre.Tutto.

Gianluca Cotza

TORNA SU

TORNA ALLA PAGINA PRINCIPALE
LE CANZONI DEL QUINTOMORO
La Sardegna fotografata da Quintomoro
Sogni, speranze, progetti...
...Pensieri sparsi...
Siti amici
Il guestbook del Quintomoro
Vai alla Lingua Sarda!